venerdì 17 ottobre 2008

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Ecco cosa sono i Centri di Solidarietà!

Giovedì 13 ottobre c’è stato un incontro di formazione per gli operatori dei Centri di solidarietà presso la cooperativa “L’imprevisto” di Pesaro, nota all’ambiente ma anche a livello nazionale per la presenza eccezionale di Silvio Cattarina e dei sui amici e per il lavoro educativo che fanno attraverso le loro comunità per minori. L’incontro, svoltosi nell’ambito del progetto “Avanti popolo” della Federazione Centri di Solidarietà della Compagnia delle Opere, finanziato dai fondi ministeriali della legge 383/2000, ha goduto della partecipazione di rappresentanti di Ferrara, Chioggia, Porto San Giorgio, Faenza, Forlì, Rimini e altre zone del Centro Italia.
Il tema della discussione della serata, anzi della “cena di lavoro” (così piace chiamarle al nostro amico Enrico Tiozzo Bon) è stato una riflessione su ciò che costituisce il punto centrale, potremo dire il “cuore” dei CdS (i nostri Centri di Solidarietà, una vecchia ma ancora validissima intuizione per stare vicini alle persone nelle loro cose concrete).
Le testimonianze ricche di chi ha partecipato hanno mostrato con i fatti che ciò che porta frutto nel lavoro del CdS è il “popolo" che sta dietro un CdS e lo sguardo gratuito di questo popolo che ,senza un proprio tornaconto, aiuta, partecipa,"fa il tifo", prega, promuove, mette in rapporto, sta accanto a chi è nel bisogno e, facendo questo, viene a sua volta educato , aiutato, promosso...
Questa è la forza del CdS.
A me personalmente colpisce il fatto che dovunque andiamo -Ferrara, Milano, Chioggia, Pesaro, Udine, Foggia- troviamo sempre un bel popolo che ci aspetta e che ci accoglie, a volte senza neanche esserci mai visti, come amici da sempre e la condivisione delle nostre esperienze genera una ricchezza che è per tutti.
Ringrazio pertanto Enrico Tiozzo come presidente dell’Associazione di promozione sociale nazionale Santa Caterina da Siena per l’opportunità che ci dà e Silvio Cattarina per l’accoglienza e l’amicizia che ci riserva personalmente.

Giorgio Pellei

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