Scholz: "Soddisfatti per la conferma del 5 per mille, vero paradigma di sussidiarietà"
“Ora però occorre che la norma diventi stabile” ha aggiunto il presidente di Compagnia delle Opere “e che il meccanismo dell’erogazione venga perfezionato”.
“Ora però occorre che la norma diventi stabile” ha aggiunto il presidente di Compagnia delle Opere “e che il meccanismo dell’erogazione venga perfezionato”.
In merito alla decisione del Governo di confermare anche per il 2009 l’istituto del 5 per mille, il presidente di Compagnia delle Opere, Bernhard Scholz, ha rilasciato la seguente dichiarazione.
«L’inserimento dell’emendamento del Governo che conferma l’istituto del cinque per mille anche per il 2009, peraltro aumentando la copertura di spesa a 400 milioni, è senz’altro una buona notizia. La Compagnia delle Opere tiene moltissimo a questo strumento, che considera un paradigma di sussidiarietà.
Per questo ha sempre condiviso la spinta ideale che ha mosso l’Intergruppo per la Sussidiarietà a difendere il cinque per mille e apprezza il segnale che il Governo vuole dare, inserendo proprio in un provvedimento incentrato sui tagli di spesa questo punto di discontinuità.
Ora però occorre che la norma diventi stabile e che il meccanismo dell’erogazione venga perfezionato, in modo che gli enti possano finalmente ricevere il denaro che attendono ormai da due anni. E la stabilizzazione dell’istituto deve essere rispettosa della natura dello stesso, nato e affermatosi innanzitutto come legge che riconosce al contribuente la capacità di individuare chi realizza il bene comune».
«L’inserimento dell’emendamento del Governo che conferma l’istituto del cinque per mille anche per il 2009, peraltro aumentando la copertura di spesa a 400 milioni, è senz’altro una buona notizia. La Compagnia delle Opere tiene moltissimo a questo strumento, che considera un paradigma di sussidiarietà.
Per questo ha sempre condiviso la spinta ideale che ha mosso l’Intergruppo per la Sussidiarietà a difendere il cinque per mille e apprezza il segnale che il Governo vuole dare, inserendo proprio in un provvedimento incentrato sui tagli di spesa questo punto di discontinuità.
Ora però occorre che la norma diventi stabile e che il meccanismo dell’erogazione venga perfezionato, in modo che gli enti possano finalmente ricevere il denaro che attendono ormai da due anni. E la stabilizzazione dell’istituto deve essere rispettosa della natura dello stesso, nato e affermatosi innanzitutto come legge che riconosce al contribuente la capacità di individuare chi realizza il bene comune».
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