venerdì 17 aprile 2009

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TERREMOTO ABRUZZO/ Poletto (Cdo): ecco perché Tremonti sbaglia sul 5 per mille

Il comunicato stampa del Ministro ci coglie un po’ di sorpresa. “Il Ministro dell'Economia e
Finanze Giulio Tremonti ha attivato presso il ministero le procedure per introdurre il terremoto
dell'Abruzzo nell'elenco delle causali di destinazione per il cinque per mille”. Bene, viene da
dire. Ma poi ci si riflette un po’ e i conti non tornano.
Infatti, la scelta dei cittadini di destinare il proprio cinque per mille a favore delle popolazioni
terremotate è una destinazione a favore dello Stato a discapito delle realtà non profit. Non si
tratta di nuovi fondi stanziati, ma di soldi che – anziché essere destinati a organizzazioni non
profit, enti di ricerca e simili – rimarranno nelle casse dello Stato, il quale si impegnerà a
destinarli per la ricostruzione.
Molte realtà non profit in questi giorni si sono spese per portare i primi soccorsi alle
popolazioni colpite e la loro azione è stata sotto gli occhi di tutti. Quando accadono eventi
drammatici, così come nelle situazioni di povertà o emarginazione, il nostro Paese mette
sempre in campo delle risorse di umanità impressionanti, che vanno dalla solidarietà quasi
spontanea della gente, alle opere non profit, che rappresentano spesso una forma stabile di
tale umanità.
Il fatto che lo Stato dica “dai a me il cinque per mille”, necessariamente vuol dire “non darlo a
loro”. Ma il cinque per mille è una fonte di sostentamento importante per queste realtà, che in
un periodo di crisi come questo si trovano spesso a non disporre di risorse stabili. Il fatto che la
destinazione del cinque per mille “al terremoto” sia a discapito loro che conseguenze può
portare?
Il nostro Paese non può permettersi di perdere una risorsa così importante come il privato
sociale. Già l’impressionante ritardo dei pagamenti da parte di molti enti pubblici (il cinque per
mille 2007 manca ancora all’appello…) sta mettendo a rischio di sopravvivenza molte realtà
non profit.
Se anche l’importante strumento del cinque per mille – seppur per una causa importante –
ritorna nelle casse dello Stato, si corre seriamente il rischio che le prossime calamità, le
situazioni di degrado e di povertà non vedano più l’intervento tempestivo e appassionato delle
nostre realtà non profit. Ma questo non possiamo proprio permettercelo.

Monica Poletto, presidente della CdO Opere Sociali

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