martedì 25 marzo 2008

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LA COOPERATIVA A BERGAMO

di Antonella Cicconi

Sabato 1 e domenica 2 marzo 2008 la cooperativa Capitani Coraggiosi si è recata a Bergamo.
Non ci si è spostati per trascorrere un weekend fuori città ma perché a Bergamo o meglio a Calcinate c’è qualcosa, c’è una scuola, ci sono insegnanti e c’è un modo di lavorare che valgono la pena andare a conoscere.
Si tratta della scuola “La Traccia”, che ha aperto i battenti nel 1984.
E’ solo l’inizio.
Franco Nembrini guida questo popolo che ha di fronte richieste e bisogni, genitori che chiedono che i propri figli possano andare in una scuola che li educhi, non che fornisca loro semplicemente nozioni; appassionato alla sua vita e alla realtà il popolo da’ vita a quello che oggi è il Centro polifunzionale La Traccia.
Esso conta due sezioni di scuola primaria, quattro di scuola media, un corso di liceo scientifico, uno di liceo linguistico ed un corso di formazione professionale.
La Traccia è frequentata da più di 800 alunni provenienti da oltre trenta Comuni della Provincia, con un centinaio fra dipendenti e collaboratori, di cui quasi 80 insegnanti.
E’ una struttura imponente, ma quello che più colpisce è un fatto, che emerge dalle parole di Franco Nembrini, da quelle di Anna Serena, Dirigente della Scuola Primaria, e da Anna, insegnante del liceo: "quando hai a cuore una cosa sei disposto a dare tutto di te".
E’ così che queste persone sono riuscite a dar vita a questa scuola ed è così che ogni giorno guardano i loro alunni, con la consapevolezza che "gli sono stati affidati".
Sono state molte le difficoltà che hanno dovuto affrontare, l’acquisto dell’immobile nel 1999 è un’impresa superiore alle forze della piccola cooperativa che gestisce la scuola, ma spinti dalla grande passione e affezione per quello che facevano sono riusciti ad andare avanti.
Anna Serena parlando dei suoi ragazzi afferma qualcosa di innegabile verità: "per motivare i tuoi studenti devi essere motivato tu insegnante".
E così oggi c’è un laboratorio di scienze naturali che è frutto di vent’anni di lavoro del prof: si possono ammirare erbari, insettari, e una quantità infinita di altre specie animali, alcune provenienti dalla Sierra Leone. All’inizio erano gli studenti a portarli perché richiesti dall’insegnante, poi hanno cominciato a partecipare spontaneamente anche i genitori e gli altri professori, tanto che oggi pensano di dar vita ad un museo di scienze naturali.
Quando La Traccia organizza qualcosa, questa viene aperta a tutti! E la ricchezza è infinita.
"IL PROBLEMA E’ AVERE GLI OCCHI E NON SAPER VEDERE, NON GUARDARE LE COSE CHE ACCADONO. OCCHI CHIUSI. OCCHI CHE NON VEDONO PIU’. CHE NON SONO PIU’ CURIOSI. CHE NON SI ASPETTANO CHE ACCADA PIU’ NIENTE. FORSE PERCHE’ NON CREDONO CHE LA BELLEZZA ESISTA. MA SUL DESERTO DELLE NOSTRE STRADE LEI PASSA, ROMPENDO IL FINITO LIMITE E RIEMPIENDO I NOSTRI OCCHI DI INFINITO DESIDERIO".
Camminando per i corridoi della scuola ci si imbatte in questa frase di Pier Paolo Pasolini, dipinta su un muro, la si legge e non si può far altro che riconoscere la sua verità, ma si capisce che qui la bellezza incontrata si riesce a toccare ed è diventata tangibile ed evidente per tutti.
Continua la visita alla scuola, il laboratorio di fisica, la sezione della primaria, Anna Serena ci racconta del loro Laboratorio del Pane: i bambini mangiano a merenda il pane fresco che hanno preparato con le loro mani.
Al primo piano c’è una palestra: "prima lì c’era una chiesa ma non è necessario che ci sia una chiesa nella scuola poiché il Cristianesimo è la forma della vita e lo insegni quando insegni matematica, geografia, storia, musica".
Franco Nembrini e le professoresse ci ripetono spesso che nelle loro intenzioni "non c’è mai stata quella di fare una scuola, ma di fare scuola".
Sono le 18, ci spostiamo a Seriate dove ci ospiterà Villa Ambiveri.
Villa Ambiveri è un posto di affascinante bellezza, è questa la sede della Associazione Russia Cristiana, fondata nel 1957 da Padre Romano Scalfi.
Incontriamo proprio lui. Romano Scalfi ha 84 anni, a 5 anni ha scoperto la sua vocazione, ha fondato Russia Cristiana per far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa.
Qui c’è inoltre la “Scuola di Seriate”: scuola di iconografia che ripercorre le orme degli “scrittori” di icone, usando le antiche tecniche.
Abbiamo ammirato queste opere nella cappella bizantina, i volti sacri dipinti sul legno, i colori della terra.
Padre Romano Scalfi ci racconta della sua vita e della sua esperienza in Russia, di come "il problema per gli uomini non debba essere mai il 'cosa fare' ma il come essere; l’uomo in qualsiasi condizione si trovi può vivere e morire da uomo, non esiste nessuna situazione in cui uno possa dire 'non c’è niente da fare', ma se cerchiamo il significato della nostra vita andiamo verso la libertà e la scelta della libertà dipende da noi".
Ci racconta di come sia importante il dialogo ecumenico, di come sia importante guardare l’altro come occasione per se stessi di imparare qualcosa e cita questa frase di uno scrittore: "Io non so se esiste Dio ma so che in ogni uomo arde una fiamma divina. E di fronte a questa fiamma io mi inchino" è da questo profondo rispetto per l’altro che nasce la possibilità di dialogo.
All’incontro con Padre Romano Scalfi segue un’ottima cena in compagnia.
Il giorno seguente, domenica 2 marzo, visitiamo Bergamo, la città di origine celtica, diventata poi romana, longobarda e infine veneta.
Città che sorge su sette colli ed è divisa in due: la parte alta e quella bassa.
Visitiamo la Chiesa di Santa Maria Maggiore, all’esterno dall’architettura romanico-lombarda, all’interno barocca. Ammiriamo gli intarsi su legni di vari colori raffiguranti scene della Bibbia, di Lorenzo Lotto, il confessionale barocco scolpito da Andrea Fantoni. Nella Chiesa si trova la tomba del musicista Gaetano Donizetti. La guida ci spiega tutto ciò che vediamo, gli affreschi, gli arazzi, i bassorilievi.
Alla visita segue la Santa Messa, nella Bergamo bassa.
Si conclude così la “due giorni di formazione” e la Cooperativa ritorna a San Benedetto.

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