mercoledì 27 febbraio 2008

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IL DOPOSCUOLA RACCONTATO DA MANUEL




Manuel Olivieri ha quasi 21 anni, lavora da più di un anno e ha frequentato il doposcuola di San Benedetto per 8 anni.
L’abbiamo intervistato, tra i banchi del doposcuola dove ogni tanto torna “per salutare”.
Per capire come vanno le cose dalle nostre parti.

a cura di Antonella Cicconi

Manuel ci racconta come è arrivato a fare il lavoro che oggi fa, qual è il suo sogno e cos’ha imparato negli anni passati con Federica, Paolo, Pietro e Romeo, al doposcuola.

"E’ da un anno e mezzo che lavoro in un’officina a Porto d’Ascoli. Quando ho finito la scuola, ho fatto l’Ipsia, Meccanico Tornitore per 5 anni, ho preso il diploma e non sapevo bene cosa fare, ma l’officina mi ha mandato una lettera. Sono andato a parlare con i proprietari e mi è piaciuta l’idea che loro avevano in mente, il lavoro che facevano, a me è sempre piaciuta l’impiantistica".
Manuel ci racconta del doposcuola: "Ho passato qui dentro al doposcuola 8 lunghi anni. Ho iniziato alle medie, visto che non ero tanto bravo a scuola, mi mancavano proprio le basi, così i miei genitori mi hanno mandato qui. Grazie all’aiuto di Federica, Paolo e Pietro sono diventato quello che sono. Ci voleva la loro pazienza a tirarmi su, se non era per loro io adesso stavo in mezzo a una strada. Sono venuto qua e a forza di 'tirate d’orecchie e scapezzate' e giornate passate qua dentro fino a tardi, con Pietro che mi costringeva a ricopiare i temi d’italiano, ce l’ho fatta a prendere il diploma", Manuel sorride, "quando avevo tredici anni qua non ci volevo venire, non dico una bugia, volevo sempre giocare alla play station, giocare con gli amici, non mi piaceva studiare. Ma mi venivano a prendere perché io non volevo venirci, oppure mi portava mio padre, oppure quando andavo via da qua senza dire niente a nessuno mi venivano a riprendere. In poche parole 'li ho fatti tribola' '. Poi piano piano alle superiori sono diventato bravo in matematica, anche in elettronica mi arrangiavo e così ho cercato di trovare un lavoro dove c’entrassero queste due materie e per mia fortuna l’ho trovato". A Manuel s’illumina lo sguardo "il mio sogno nel cassetto comunque era lavorare nella Digos, infatti se ci sarà la possibilità farò domanda. Però 'per ora sto bene dove sto'".

L’intervista si conclude: "
al doposcuola mi hanno insegnato a rispettare la gente 'più adulta di me', a trattare bene gli insegnanti. Anche adesso al lavoro imparo, ma al doposcuola mi hanno dato le basi. Perciò ai ragazzi che oggi vengono qui, dico di studiare, di rispettare gli insegnanti. A me oggi, del doposcuola, mi sono rimasti anche degli amici: Luca, Paolo, Gabriella. Qualche volta torno a trovarli".

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