Quest'anno per iniziare l'anno scolastico noi docenti abbiamo pensato di portare i ragazzi a visitare una cantina. Sì, proprio una cantina, perché in questo periodo nelle nostre terre si fa la vendemmia e girando in campagna non di rado si sente il profumo del mosto fermentato.
Allora siamo partiti, la mia collega di lettere ed io, per portare i nostri ragazzi alla Cantina Illuminati.
Ad accoglierci c'è Stefano Illuminati, figlio del titolare, che ci presenta subito l'impresa e ce ne racconta la storia. Poi, mentre ascoltiamo il nostro cicerone, sentiamo un baccano ed arriva un trattore carico d'uva, si ferma sulla pesa, riparte e va a svuotare il suo carico nella vasca di raccolta. Parte così la nostra visita e scopriamo subito che l'uva spremuta, sia bianca che rossa ha lo stesso colore, ed è la buccia, durante la fermentazione, a conferire il caratteristico colore rosso rubino al vino rosso.
Dentro la cantina ci aggiriamo tra enormi “fermentini”, silos di acciaio in cui avviene la fermentazione del vino, ed enormi botti in rovere di Slavonia, che hanno una capienza di 25 ettolitri in cui il vino viene fatto riposare anche 36 mesi. Sì, proprio trentasei mesi, tre anni, perché per fare il vino buono come lo fanno qui è necessario avere pazienza, “curare” il vino come lo sanno fare loro ed aspettare con fiducia. Visitiamo le cantine, fino a scendere nelle zone più fredde dove vengono conservate le bottiglie di champagne per tre anni, ad una temperatura di sette gradi, nell'oscurità quasi assoluta perché la luce potrebbe ossidare il vino.
Andiamo a vedere anche il magazzino esterno dove si preparano gli imballi per le spedizioni all'estero e d'improvviso uno della comitiva si gira e legge su un bancale “Santo Domingo”... “Ma come proprio l'isola dei Caraibi?”. Poi stupefatti ci giriamo e vediamo su altri carichi pronti scritte di alcuni stati europei ed asiatici: Berlino, Thailandia, Belgio, Stati Uniti...
Entusiasti, terminiamo la visita con l'assaggio di una muffa nobile: il Loré, un vino la cui vendemmia si effettua a fine novembre e dà un vino molto profumato e dolce, adatto ai delicati palati dei nostri ragazzi che entusiasti lo assaggiano. La nostra guida ci aiuta anche nella degustazione suggerendoci di mantenere il sorso di vino in bocca in modo da poter cogliere tutti i sapori ed i retrogusti del vino.
Ringraziamo e salutiamo portando a casa il buon sapore del vino che ci accompagna fino alla scuola, soddisfatti per questa bella mattinata e per aver visto quanta passione e quanto lavoro c'è dietro un bicchiere di buon vino.
Allora siamo partiti, la mia collega di lettere ed io, per portare i nostri ragazzi alla Cantina Illuminati.
Ad accoglierci c'è Stefano Illuminati, figlio del titolare, che ci presenta subito l'impresa e ce ne racconta la storia. Poi, mentre ascoltiamo il nostro cicerone, sentiamo un baccano ed arriva un trattore carico d'uva, si ferma sulla pesa, riparte e va a svuotare il suo carico nella vasca di raccolta. Parte così la nostra visita e scopriamo subito che l'uva spremuta, sia bianca che rossa ha lo stesso colore, ed è la buccia, durante la fermentazione, a conferire il caratteristico colore rosso rubino al vino rosso.
Dentro la cantina ci aggiriamo tra enormi “fermentini”, silos di acciaio in cui avviene la fermentazione del vino, ed enormi botti in rovere di Slavonia, che hanno una capienza di 25 ettolitri in cui il vino viene fatto riposare anche 36 mesi. Sì, proprio trentasei mesi, tre anni, perché per fare il vino buono come lo fanno qui è necessario avere pazienza, “curare” il vino come lo sanno fare loro ed aspettare con fiducia. Visitiamo le cantine, fino a scendere nelle zone più fredde dove vengono conservate le bottiglie di champagne per tre anni, ad una temperatura di sette gradi, nell'oscurità quasi assoluta perché la luce potrebbe ossidare il vino.
Andiamo a vedere anche il magazzino esterno dove si preparano gli imballi per le spedizioni all'estero e d'improvviso uno della comitiva si gira e legge su un bancale “Santo Domingo”... “Ma come proprio l'isola dei Caraibi?”. Poi stupefatti ci giriamo e vediamo su altri carichi pronti scritte di alcuni stati europei ed asiatici: Berlino, Thailandia, Belgio, Stati Uniti...
Entusiasti, terminiamo la visita con l'assaggio di una muffa nobile: il Loré, un vino la cui vendemmia si effettua a fine novembre e dà un vino molto profumato e dolce, adatto ai delicati palati dei nostri ragazzi che entusiasti lo assaggiano. La nostra guida ci aiuta anche nella degustazione suggerendoci di mantenere il sorso di vino in bocca in modo da poter cogliere tutti i sapori ed i retrogusti del vino.
Ringraziamo e salutiamo portando a casa il buon sapore del vino che ci accompagna fino alla scuola, soddisfatti per questa bella mattinata e per aver visto quanta passione e quanto lavoro c'è dietro un bicchiere di buon vino.
Marco Pellei
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