martedì 6 maggio 2008

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Il Papa: sussidiarietà contro scoraggiamento e sfiducia


CITTA' DEL VATICANO, domenica, 4 maggio 2008 (ZENIT.org).- La ricerca della pace e della giustizia non va disgiunta dall'annuncio del Vangelo. E' quanto ha detto sabato il Papa ai membri della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

Nel ricevere i partecipanti alla Plenaria sul tema “Perseguire il bene comune: come solidarietà e sussidiarietà possono operare insieme”, Benedetto XVI ha sottolineato l’attualità dei fondamenti della Dottrina sociale della Chiesa nell'affrontare le grandi sfide del XXI secolo.

Nel prendere la parola il Pontefice ha posto l'accento sull'interrelazione tra i quattro principi fondamentali della dottrina sociale cattolica: la dignità della persona umana, il bene comune, la sussidiarietà e la solidarietà.

Il Papa è quindi passato a riflettere sul binomio solidarietà e sussidiarietà, notando che la dignità della persona può essere posta nell’intersezione di due assi: “Uno orizzontale, rappresentante la solidarietà e la sussidiarietà, l’altro verticale per il bene comune”.
Tuttavia, ha detto, “quando esaminiamo i principi di solidarietà e sussidiarietà alla luce del Vangelo” possiamo comprendere che entrambi hanno una dimensione verticale, perché Gesù ci invita ad amare il nostro prossimo come noi stessi.

I cristiani, ha proseguito, devono essere sempre incoraggiati a gesti di solidarietà verso gli altri cittadini, perché la vera solidarietà giunge a compimento “solo quando mettiamo la nostra vita al servizio degli altri”.

Inoltre, ha aggiunto, anche la sussidiarietà manifesta una dimensione verticale rivolta verso il Creatore.
Infatti, quando i responsabili del bene comune si conformano al desiderio proprio della natura umana “per l’autogoverno basato sulla sussidiarietà”, “lasciano spazio alla responsabilità e all’iniziativa individuale, ma cosa ancora più importante lasciano spazio all’amore”.

Una società che onora il principio di sussidiarietà – ha rilevato il Papa – libera la gente dal senso di scoraggiamento e sfiducia, garantendo loro la libertà di impegnarsi assieme nella sfera del commercio, della politica e della cultura”.

Il Pontefice ha quindi sottolineato l'importanza ad “agire secondo il principio della sussidiarietà attraverso la promozione della vita familiare, le associazioni volontarie, le iniziative private e un ordine pubblico che favorisca il corretto funzionamento delle comunità basilari della società”.

Tuttavia, ha concluso, “la responsabilità dei cristiani nel conseguire la pace e la giustizia, il loro irrevocabile impegno a costruire il bene comune è inseparabile dalla loro missione di proclamare il dono della vita eterna alla quale Dio ha chiamato ogni uomo e donna”.

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